L'ALOE ARBORESCENS
L'Aloe Arborescens usata come pianta medicinale deve essere
coltivata allo stato naturale sui terreni molto esposti al
sole e sani , senza uso di prodotti chimici ed in varietà
selezionate.
Le nostre piante madri si collocano su roccia a picco sul
mare, da cui ricaviamo le talee di tre, quattro anni che vengono
invasate e collocate nei nostri vivai in pieno campo.
Vengono vendute dopo il raggiungimento del quarto o quinto
anno di età.
Disponiamo di piante in vaso fino a dodici anni di età.
Forniamo vivai in Italia e all'estero e siamo fieri di aver
ricevuto l'approvazione di Padre Romano Zago, colui che ha
divulgato nel mondo, la famosa "ricetta miracolosa per
la cura del cancro", e di cui approfondiremo in seguito
la storia.
Siamo a disposizione per la vendita al minuto presso la nostra
sede di Bordighera. Possiamo, inoltre fornire eventuali indirizzi
di rivenditori in altre regioni da cui si possono acquistare
le Aloe che produciamo.
LE PROPRIETÀ ANTI TUMORALI DELL'ALOE
ARBORESCENS
APPUNTI DALLA CONFERENZA DI PADRE ROMANO ZAGO
Milano - 4 giugno 1995
Prima di essere destinato a Betlemme, Padre Romano Zago,
francescano brasiliano con radici italiane, fu parroco a Puerto
Alegre in Brasile, dove nacque nel 1932.
Fu proprio nella sua città natale che guarì
con il composto a base di Aloe Arborescens il suo primo "paziente",
Giovanni, un contadino del 1913 affetto da cancro alla prostata
in fase terminale.
Di seguito il racconto:
Un giorno una donna chiamò Padre Romano perché
voleva che il religioso amministrasse l'Estrema Unzione al
marito, un malato terminale, che stava per essere dimesso
dall'ospedale perché incurabile e gli rivelasse la
verità sulla malattia, affinché, oltre a prepararsi
ad una buona morte con una confessione generale, firmasse
, come é usanza in Brasile, i documenti di successione
di ciò che possedeva.
Una volta nella stanza, Padre Romano raccolse la confessione
del morente, fatta con un fil di voce, e gli amministrò
L'Unzione degli Infermi, ma non si sentì di rivelare
all'uomo la gravità del suo stato.
La moglie, invece, insisteva per ottenere dal frate un resoconto
della confessione.
Padre Romano salutò la donna, le fece gli auguri e
si fece accompagnare a casa dal figlio, al quale propose la
medicina a base di Aloe, che cura i tumori.
Il figlio di Giovanni accettò immediatamente di sottoporre
al padre al trattamento e promise a Padre Romano che avrebbe
seguito alla lettera le sue istruzioni.
Cinque giorni dopo l'inizio della cura, Giovanni, nel frattempo
dimesso dall'ospedale con nessuna prospettiva di vita, sembrava
stazionario.
Il sesto giorno cominciò ad alzarsi.
In breve tempo sentì ritornare le forze e riprese a
lavorare la terra.
Successivamente, i figli riferirono a padre Romano che la
massa tumorale, grossa come una palla da tennis, era sparita.
Il Miracolo dell'Aloe e del Miele
Tratto da " La terra Santa"
Padre Romano Zago, come accennato precedentemente, francescano
brasiliano, all'anagrafe di Lajeado in Diocesi di Porto Alegre
classe 1932, di radice italiana, é di normale trasparenza,
semplice ed affidabile.
Maestro di formazione dei giovani frati che seguono il corso
di studi filosofici nello stupefatto di Betlemme, prima di
passare al Seminario Teologico Internazionale del Convento
di San salvatore in Gerusalemme.
Qui come a Betlemme Padre Romano è anche professore
di lingua latina.
Se lo andate a trovare nel suo convento di Betlemme non vi
aspettate di trovare nel suo laboratorio alambicchi, formulari
misteriosi, anzi nessun laboratorio.
" Dalle mie parti, in Brasile, la gente più povera,
quella che non può permettersi il lusso di accesso
ai ritrovati sofisticati cavillosi e costosissimi e spesso
inefficaci, della moderna medicina, va direttamente dal buon
Dio, che ha creato le erbe e fra queste l'Aloe Vera".
Questa pianta si trova dovunque, anche lungo il ciglio della
strada, e che Padre Romano ha imparato dalla sua gente a riconoscere.
se gli domandate se è vero che guarisce dal cancro,
vi risponderà che " anche tu puoi". Chiunque
può farlo. La forza misteriosa è in madre natura,
quindi a portata di tutti.
Ci sentiamo in dovere di non dare per scontato che ogni persona
possa guarire radicalmente, certo è che sicuramente
accade e quindi vale comunque la pena di provare, di avere
almeno una speranza, inoltre le proprietà di questa
pianta sono veramente molteplici e tutti possono fare la cura
anche per guarire altri mali minori e risolvere lievi disturbi.
La spiegazione è molto semplice, l'infuso opera una
radicale pulizia dell'organismo attraverso il miele, cibo
che raggiunge l'angolo più lontano del nostro corpo.
A sua volta l'aloe viaggia nel miele con il suo grande potere
cicatrizzante; l'alcol aiuta a dilatare i vasi sanguigni e
favorire questo viaggio di pulizia generale.
Il sangue si purifica lentamente in dieci giorni.
Si comprende come il composto abbia anche un azione preventiva
perché con il sangue pulito tutto l'organismo cammina
bene, come una macchina con combustibile della migliore qualità.
LA RICETTA
Tratta dal libro di Padre Romano Zago "Di cancro si può
guarire" - Adle edizioni Padova.
Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico)
40-50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato (grappa, cognac,
whisky, ecc)
350 grammi di foglie di Aloe Vera Arborescens.
PREPARAZIONE
Togliere le spine dai bordi delle foglie e la polvere depositatasi,
utilizzando uno straccio asciutto o una spugna.
Tagliare a pezzi le foglie (senza togliere la buccia) e metterle
nel frullatore assieme al miele e al distillato prescelto.
Frullare bene e il preparato è pronto per il consumo.
Non filtrare, ne cuocere. Il frullato ottenuto deve essere
messo in frigorifero in un barattolo scuro, ben chiuso.
DOSI CONSIGLIATE
Prendere un cucchiaio da tavola 20 o 30 minuti prima dei tre
pasti principali (colazione, pranzo e cena). agitare bene
prima dell'uso
Una volta iniziata la cura è importante assumere tutto
il contenuto del barattolo. appena è finita, è
consigliabile sottoporsi a una visita medica (soprattutto
se si tratta di un caso di cancro).
Il risultato delle analisi offrirà indicazioni sugli
effetti ottenuti e suggerirà la procedura da seguire.
se i risultati dovessero dimostrare che non ci sono stati
miglioramenti con il primo barattolo, è necessario
ripetere l'operazione dopo una pausa di 5-10 giorni.
Tale ciclo dovrà ripetersi tante volte quante sono
necessarie per eliminare il male. Soltanto dopo i primi quattro
tentativi senza esito positivo si deve ricorrere ad una dose
doppia, cioè due cucchiai prima di ogni pasto.
Consigliamo di approfondire la materia leggendo il libro di
Padre Romano Zago che spiega inoltre come abbiamo già
accennato, i molteplici benefici riguardo altri disturbi.
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